Nel cielo della sera sboccia una primavera,
le rose si aprono
e sereno sembra il mondo dorato nell'imbrunire,
non il mio cuore che un tempo amava spiare l'alba.
Prendetemi là con voi o nubi di porpora,
luce e aria sciolgano queste pene d'amore,
lo liberino dalle catene che lo legano a questo suolo
e fate che possa volare libero come aquila
non più legato ad esso
attraverso il mare
che a perdita d'occhio mi giace sotto
come coltre color zaffiro.
Come sempre resta inascoltata preghiera,
turbato resto sotto questo cielo,
ma le parole rinasceranno come fiori.
La notte mi esilia e mi tiene in incantesimo,
il mio cuore resta sveglio
ed è vano nasconderlo nel petto,
ed è vano frenare l'anima,
chi può impedire la gioia di un amore
alimentato da un fuoco divino giorno e notte?
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