Camminando nel bosco sul sentiero
incontri all’improvviso
un profumo dolce e pastoso
che già conosci bene.
E cerchi il ciclamino,
ma le ombre più scure te lo celano.
E tutto a un tratto,
sintonizzate le pupille
su quel particolare viola,
ecco che lo vedi, e con lui
la stirpe sua di piccoli principi
del sottobosco, sparsa dovunque,
cedevoli capolini ai piedi d’albero
o in piena luce,
sporgenti su pietre sghembe e rugose.
Ma fa’ attenzione. Non calpestarli.
Che le tue suole non li sfiorino nemmeno,
o come sicari camuffati,
con quel violetto tenero e insistente,
con quel profumo che ti spia,
ti seguiranno sino in casa,
qualcosa ti soffierà sul viso,
inaspettati li sentirai svoltato l’angolo,
il loro incanto duellerà con te nel sonno,
facendoti pensare a chi hai perduto,
forzandoti a ricordare
quello che ti fa ora più male,
impedendoti il riposo ed estenuandoti
con quell’aroma velenoso
che saprà perseguitarti come serpe.
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