Pubblicato il 24/12/2010 09:14:46
E allora tacque e guidando il mio sguardo portò l’anima in alto fino all’ultimo ramo di quella sequoia. Il respiro del vento sulle vette innevate della vecchia montagna consacrava il miracolo di una rara armonia. E la quiete d’intorno raccontava di terre riemerse dai flutti di passate stagioni e di antiche leggende ormai perse tra il dentro ed il fuori dei nostri clamori. Quando poi fu di notte a sorprenderci il gelido fiato ed il buio a ingoiare la luce una vivida fiamma si accese -di quel fuoco che sempre trascende l’umana ragione- e a scaldarci in quell’unico abbraccio lo stupore e la gioia di essere.
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