Pubblicato il 10/10/2021 07:12:17
Il tuo viso, nel bianco livido prima della pioggia, fende il silenzio di un’intera vita come una casa crollata nella notte. Sgocciolavi intonaco, fin dentro i capelli, mentre la nebbia si addensava alla finestra della camera degli ospiti e nelle pieghe della tua camicetta. Non è trascorso molto dalla tua apparizione, che è scoppiato il cuore di un uccello in un temporale. Ho accostato alla parete tavolo e sedie. Mi sono seduto a sentire piovere e a guardare dal davanzale bagnato i riflessi di alcuni lampioni lontani, che scintillavano come biciclette nell'acqua sporca. Una villa, giù in fondo, nella campagna, era ancora accesa al tuo breve ritorno, nel suo nitore di bucato e di fantasmi.
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