La guida silenziosa
Guarda come l’albero cede la postura
al vento che sbaracca tutto nella piazza,
la gentilezza nel piegarsi,
la sottomissione a un’altra forza,
momentanea.
Guarda le erbe e i fiori chinarsi verso terra,
Arrendersi al maggiore per un tempo limitato,
al moto scrosciante
del minaccioso temporale,
al raggio d’acqua che trafigge,
alla frusta di pioggia che colpisce.
E qualcosa, e qualcuno
riprende poi l’iniziale posizione,
ma più cedevole e più forte, quasi morbido,
arcipelago di piante diroccate in apparenza.
Nasconde resistenza, cela forza,
la capacità acquisita di arrendersi e di perdersi.
Lì rimangono le piante, e si compiacciono tra loro:
il brutto tempo è andato.
Ritrovano quel moto continuo, liscio e tondo,
la guida silenziosa
dell’esistere nelle avversità del mondo.
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