Pubblicato il 24/02/2008
Non ho capito bene, qualcosa mi sfugge…come un lampo alcuni pensieri. Tanto tempo fa sono state superate le colonne d'Ercole e il Mediterraneo è sfociato nell'Oceano ben più vasto. Poi sono stati superati i limiti dell’Ocenao e tre Caravelle hanno vomitato orde di delinquenti e predatori su quelle sacre terre americane. Poi i loro posteri hanno superato lo spazio siderale, tra la Terra e la Luna, calpestando luoghi remoti, mai sfiorati da piede d’uomo; suolo ceruleo fino ad allora calpestato dalla sola fantasia di tutti, ancestrale simbolo del sognatore e Madre ispiratrice di notturne meditazioni. Poi è stato superato lo spazio divisorio tra Marte e la Terra, e un robot ha scorrazzato sulla superficie pura di quel simbolo di un dio rosso e guerriero, un pianeta di vaste distese rosse e rocciose: pietre ovunque sul suo manto rosso. E così avanti sempre: tutto è superato in quest’epoca, è l’epoca del superamento, del superare e del superarsi. Due forme verbali di un verbo che ha mancato sfide importanti. Non è superata la fame, la solitudine, l’ingiustizia, la pedanteria, la svalutazione, lo sfruttamento dei popoli, di persone, di gruppi, di minoranze, di bambini, di donne, di uomini e di animali. Non è superato tutto ciò che conta, ma nel 2035 è previsto di superare un nuovo limite quello che divide l’uomo dal suolo marziano, e non fa niente se per arrivare lassù si devono accatastare rifiuti umani nelle periferie di New York, nelle favelas, nelle baraccopoli intorno alle grandi città indiane e una corona di spine avvinghia tutto il Brasile, se nelle carceri degli Stati Uniti, della Cina e altrove c’è chi angoscia perché non sa se passerà il limite del domani per una condanna a morte. E nessuno lo può salvare, nessuno. E’ incredibile.
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