L'estraneo ha, come sola amica, lassù
la nuvola: di essa, se c'è, si fa schermo
per sfuggire allo scherno di chi aggrega e
di famiglia vive inchino di giunchi
nella palude dei"qui so che è patria".
L'estraneo sta dall'altra parte in strada,
a valle, oltre le transenne di fronte;
si che non ti dà retta se lo chiami.
O, se risponde, è solo perchè è assente:
cos'è la morte per un estraneo in vita
se non estetizzazione dell'estremo
pensiero che si fa carne? Sente
soltanto se lo si osserva curiosi.
Perchè, vedere come si è animali,
gli dà modo di ritener l'istinto,
un riflesso del verme sotterraneo
che è nervo scoperto d'ogni vivente.
Non pensar mai d'essergli conterraneo:
egli va spesso per ritrarre nubi,
poi finisce per riprender d'un giorno
la stella come lui pulsante aliena.
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