Una miriade di lanterne appese al cielo
illuminava quel sentiero a me sconosciuto
che decisi di percorrere come un viandante
che si reca per la prima volta in pellegrinaggio
alla ricerca di se stesso.
M'addentrai in luoghi dove ogni cosa era nuova per me,
sconosciuta,
luoghi ammantati di una coltre di nebbia e mistero.
Un anelito di speranza albergava nel mio animo
e leniva la presenza dei miei compagni di viaggio...
gli spettri del dubbio
che facevano vacillare i miei propositi
e rendevano incerto il mio passo.
Infine giunsi alla sua corte...
alla mia corte...
un palazzo di cristallo.
Picchiai il battente col timore che tutto andasse in frantumi.
L'aria era così cristallina
che sembrava sul punto di frantumarsi anch'essa.
Uno sconosciuto m'accolse
con un fugace accenno di sorriso,
svanito quasi nel momento in cui mi vide.
Qualcosa nella scena mi diede la sensazione di già visto,
ma certo si trattava dell'immaginazione che cercava un appiglio noto
in un luogo dove tutto era estraneo.
Mi aspettai che la sua voce mi chiedesse di sapere chi ero,
o peggio, che sapesse già chi ero.
Il suo sguardo m'indusse a parlare,
ma io esitavo,
i pensieri si frantumavano,
le parole morivano in gola,
cercavo una domanda per fargli capire che ciò che avevo perso e cercavo
era qualcosa che non avevo mai avuto.
I suoi occhi verdi mi trapassarono,
mi fecero sentire nudo.
Aveva esaminato ogni parola che mi usciva di bocca,
l'aveva soppesata, misurata, tenuta contro luce. ....
non cambiò posizione,
non svanì neanche quell'accenno di ghigno come maschera sul suo volto
indossata nell'udire le mie parole.
"Non farmi domande" replicò freddamente.
"Non sai quali rivolgere
e capiresti meno della metà delle risposte, se rispondessi.,
cosa che comunque non farò.
Alla fine sei giunto fino a me,
lascia cadere quella maschera che tieni in mano,
chiudi gli occhi e guarda dentro te stesso,
togli la crosta al tuo animo,
tuffati nelle sue profondità,
afferra l'eco dei tuoi pensieri, emozioni, ricordi dormienti e risvegliali,
guardali, ascoltali, liberali e immergiti in loro".
Dopo un tempo che fu infinito, o fu solo un respiro?
udii la sua voce...
"Dimmi cosa vedi. Vedi me? Vedi te? Vedi noi? Guardati, guardami..."
lo guardai...
e vidi me stesso...
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