Pubblicato il 06/07/2021 17:16:59
Ruggisce alle estremità la collina d'aranciato ocra il dorsale si stempera all'apice in chiome torride e sottomesse ad un cielo in umidore cobalto, mansuete.
Di luglio è un turbinio statico di promesse mantenute matrignamente, dietro le imposte chiuse dei meriggi si prosciugano lacrime come torrente, si mietono amori, rinfoltiscono, s'accentuano spossatezze d'evi, desertifica il silenzio dopo urla sconnesse: verso il punto più alto prima del declino.
D'estate è il passo a ritroso del gambero nel suo nascondiglio invisibile a farsi trovare solo dai cercatori d'oro e dai segugi d'aquiloni, il mattino.
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