Il satellite si squarta; e quasi una fetta
ci tocca con approssimazione aperta parentesi.
La luna si muove da macina luminosa
in un fiume albino che la fa ruotare
e trae a sé il fior fiore del mare. Il pesce
San Pietro pesa la vita secondo Archimede
e l’avvia al principio del nuoto. Il mare,
antenato di ogni destinazione, è un tratto
in comune alle onde. Il molo duole
quando gli sbattono contro - da che parte?
Inspiegabilmente porta altrove. Che c'entra?
Amo il fatto che mi diede tempo. Nato
non fui a viver come eterno, ma per seguir
te a momenti. Amo il trasporto
che mi abbandona sullo scoglio, infine.
La cresta sbatterà di sicuro, di sicuro
ci metterà la faccia l’abile spirito che sguscia
per rifarsi sorgente. Sicché ogni foce
succhia, ogni foce ha una mammella in terra.
La luna, faccia in ballo fine a se stessa,
antenata degli antenati dei discepoli,
priva di tentennamenti della guancia lattea
affollata di efelidi: solo per questo
riceve il bacio da un telescopio: sfruttamento.
Luna a breve e l’altro a lungo.
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