Pubblicato il 16/12/2010 12:04:42
Cammino tra vicoli antichi
Sbrecciati da mura,
Ancora piu' vecchie di questa citta'.
Con una carezza fugace
Sfioro le porte di case vicine,
Amiche-nemiche da sempre,
Che appena si guardano in faccia.
Finestre incassate in infissi
Piu' vecchi del mondo,
Accostano liete le ante,
E sbarrano al sole,
Il buio nascosto di stanze negate,
La noia, i segreti, il sudore.
Odore di fango rappreso,
Spaghetti caduti nella immondizia,
Carne fritta e rifritta,
Il piscio non trattenuto
Nell'angolo oscuro accanto alla casa,
Il panettiere, che in fondo alla strada,
Vivacchia dal dopoguerra.
Gli odori mi seguono,
Molesto ricordo del tempo perduto,
C'era una volta di tanti anni fa.
E le voci!
Arrabbiate,felici, arrochite, insolenti,
Stupidamente inbrattate di urla,
Vuoti commenti su cio' che sara'.
Le voci si intrecciano lente,
In cori che salgono al cielo,
Per raccontare la gioia di vivere,
E la paura di perdere cio' che si ha.
Arrivo alla fine
Di questo vecchio vicolo buio,
Inseguita da immagini e suoni,
Che fanno il mondo diverso,
Da quello che c'e'
Al di la' della strada.
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