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Attraversiamo per i campi

di Carlo Ricci
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Pubblicato il 15/06/2021 23:24:55

Allora attraversiamo per i campi

senza lamentele

verso le colline accoglienti. Avessi l'accoglienza dell'erba

il suo dire di foltezza essenziale. Il colorato delle vigne. La sostanza.

Allora ti calpesto in semplicità

enciclopedica tribù di gambi mentre scoloro dentro nubi.

E ti sfioro nel verdeggiante: tu che tieni in grembo

i tuoi fiori, le gramigne. Infine ti onoro antica morbidezza,

antica sacerdotessa del crescere.

 

Tagliamo per i campi allora

senza cautele

a respirare il largo e il vasto del prato; l'erba ci chiama

a raccolta al nuovo vanto di primavera. Noi lemuri

nel massimo sole d'inverno. Allora

 

poniamo gli scheletri nella terra umida

nella goccia espansiva che sgorga alla pozza affiorante.

Nello scrigno originario. Ritorniamo dunque a essa

specchiandosi nel nostro essere sequenza corrotta.

 

Immoliamo le lunghe barbe bianche

per acclamazione.

Le chincaglie

i moti rivoluzionari dei pianeti

le spine dorsali rattrappite. Le anticaglie.

Con la gentilezza in mano, in equilibrio aneliamo.

Alla semplice erba. La saggia.


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