Quando non udirò più quella voce
come un rintocco sul calar della sera
come un grido di rondini
e l’impennata di un’onda sulla scogliera
quando spierò dietro l’angolo
quel passo in un passo diverso
e un sibilo sottile tra le foglie fitte
interrogherà la luna alta nel cielo
quando non sentirò un canto levarsi
e la terra ora giaciglio tornerà culla
quando non ascolterò quel silenzio
più potente del fuoco e del vento
quando avrò giorni senza arcobaleni
e sogni con le ali ferite e sere
come finestre chiuse sul mare
e stanze affollate da nuove ombre
quando parlerò senza più domandarmi
se è lì che m’ascolta
e non cercherò altre verità
se non quella che dimora nel mio cuore
quando il pianto sarà inconsolabile
e solo la pioggia saprà dissetarmi
quando i miei occhi saranno i suoi occhi
ed i suoi m’indicheranno ancora il cammino
quale sarà il senso del mio viaggio?
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