Pubblicato il 02/05/2021 22:20:54
Occhi e mascherine Invertono l'ordine costituito Nulla permane tutto passa e poi si rinnova.
Tra polvere e attesa Un pettirosso vola negli invisibili rami che fingono prese Piccola penna di enormi ali Disturba la quiete stanca del giorno Non sarà mai notte Di pace e ristoro Ma calma melanconia Di un ansioso respiro
Lontani dal sacro Che la vita esige Si vive il limite Di un meccanico distacco La nostra arte è in rovina Se non cambiamo lo sguardo
Si contano stelle di un cielo sfinito Credendoci Dio servi o padroni dell'io e produciamo immagini Senza scheletro umano
Che ne sappiamo noi di quella che chiamiamo fine? Vorrei sfogliare questo tempo Come legna che si sbuccia In un camino acceso O come un libro che si sfoglia in un treno che non si ferma Ma le lontananze volano Come nuvole senza verbo mendicando speranze e preghiere Senza chiedere niente E sembrano ridere e scherzare occultando ben altro di un carnevale consumato
Chiedi a quell'aria appena nata qual è la storia dell'umanità qui spaventata e scorgerai templi A forma di cuori e croci a insegnarci a rinascere
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