Un dirigibile,
col suo volo lento e pacato,
era un ottimo posto di osservazione;
sorprendere le menzogne
e i tradimenti e le vergogne di ognuno...
Lo spirito del mondo era la transazione.
Che ipocrisia puntare il dito accusatore contro il potere.
Potere e società si specchiavano l’uno nell’altra;
andava tutto benone.
Il terrorismo... sì,
ma non era che un foruncolo
e persino un foruncolo salutare,
consentiva lo spurgo di cattivi umori
che, se non liberati, avrebbero potuto recare guasti maggiori.
Le società insoddisfatte facevano le rivoluzioni, tutt’altro discorso.
Guardò ancora in alto e vide che i dirigibili erano spariti;
anche la luna si era appiattata dietro il cipiglio di un nembo.
Una notte assassina, densa di presagi.
[ La poesia qui proposta è un libero adattamento in versi della scrittura in prosa tratta da La troga, Giampaolo Rugarli, Adelphi, pagina 89 ]