Pubblicato il 09/02/2021 01:16:43
La sua voce mi insegue inesausta ode echeggia per viali ampi e tronchi scheggia; a sera, sai, ombra che s'acquieti pare prima d'azzannare perfida il cuore. È un intrico di note l'inverno, sai? con torsioni invisibili di accordi
effonde intensi brividi alla schiena si che t'immagini orchestri l'avvento. E siedi a sentirne sferza tra rami
che contorce e smorza pur tenui cromie
allumando emozioni che sanno aria dell' eterno ritorno aureo di un canto.
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