Pubblicato il 12/01/2021 07:39:38
le dita dei morti hanno il tocco lieve dell’eterno, lasciato tacendo nel partire, carezza caduta sui capelli, sono treni che passano città di nebbia, squarciano il velo in questo spazio di voce in cui ti penso viva nel sangue delle rime nel gorgo della terra in cui siamo scesi muti con cuore rastremato, muti come chi ha saputo, oltre quegli argini ti ho vista venire a noi gente d’altre sponde
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