Pubblicato il 07/12/2020 16:58:30
Un nuovo inverno si profila come quello passato, c’è ancora abbandono di fiducia per questo virus che continua a falciare vite.
Siamo come i carcerati senza le sbarre, obbligati a sottostare a determinate regole perché la pandemia possa regredire.
Gli affetti li osserviamo a distanza con la gola chiusa dall’emozione trattenuta perché privi di dare loro una carezza un bacio o un abbraccio.
Ci addolora non poter soddisfare quell’anelito desiderato: è una sofferenza che spegne la gioia.
Si va avanti come soldatini chiedendoci quando questa clausura finirà per poter ritornare a vivere le gioiose primavere in mezzo alla natura, andare per le strade in mezzo alla gente senza paura di contagiarci a vicenda.
Chissà quando potremo godere dei colori del cielo e del mare tutti vicini riprovando ancora quelle emozioni che sono il fulcro della nostra vita. Grazia Denaro
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