Nel crescendo piano piano
Sempre complici per mano
Sia nei giochi che nei silenzi
Per ovviare a repressioni
Degli adulti in ossessione
Il ricordo di un frangente
Che girando intorno a casa
Con rumorose biciclette
Inavvertitamente in collisione
Sulla coscia in formazione
Una lacera profonda contusione
Improvviso consulto sul da farsi
Poi la ferita è presto avvolta
Da una benda per la notte
All’insaputa di una madre
Onnipresente come l’ansia
Ma si aggrava la mia storia
Quando a scuola la mattina
Mentre il viso si fa bianco
Io mi accascio sopra al banco
In un attimo svenuto
Il soccorso presto arriva
Per me che ero in deriva
Poi l’arrivo in ospedale
I dottori in riunione
Per guarire l’infezione
Di un presunto tetano letale
Poi nei giorni a susseguirsi
Il vociare di amputare
Quella gamba ingigantita
Poi un dottore luminare
Che a forza di punture
fa arretrare l’infezione
La speranza torna innata
Per la gioia di una madre
In quarantena disperata
Ora lo scrivo per ricordare
Il secondo anniversario
Di ammanco in presenza
Ma il mio valore è nell’essenza
Di ciò che siamo stati
Senza mai darci delle colpe
perché poi andavano risolte
...e se mi guardo attorno
ancor ti vedo compiaciuto
del mio essere nel mondo
giocando ancora a “nascondino”
sperando che tu appaia d’improvviso!
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