C’è un tempo che giace come morto
che io non so riempire né svuotare
che mi comanda e mi tiene stretta
un tempo buio anche quando è luce
di desideri sempre numerosi
e di sventure che sono come in bilico
e si mischiano talvolta ai miei pensieri
Un tempo dove la sfortuna mi accompagna
e molto spesso mi precede
mentre mi dondolo sopra l’altalena
ipnotizzata da lunghe litanie
di cui il senso non so e neppure il suono
Cullata dal silenzio trovo pace
quella apparente mentre a gran voce
la vita urla che la vita è altrove
dove a noi manca l’ardore ed il coraggio
e in mano abbiamo la sua brutta copia.
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