Un tempo strambo tra sole ed ombre
i passi leggeri come le vesti
di fiori un’esplosione sotto i raggi
tra le maglie di ferro
e i rampicanti a uniformar lo sfondo
quando più l’occhio addentro si sospinge,
una specie di nicchia
l’effigie d’una madonnina nella pietra.
Ma ecco le piogge insistenti i tetti lucidi
le strade mondate dalla polvere e dai rami
ecco gli ombrelli rovesciati
il battere delle imposte sui muri
le mani infreddolite il passo svelto
le finestre chiuse
e settembre, dopo l’afa l’azzurro cielo
i corvi le biciclette i pantaloni corti
le frotte di ragazzi in piazza,
è autunno col vestito scuro il volto cupo
il suo momento brutto la sua mestizia
l’ira come per qualcosa andato storto.
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