Pubblicato il 10/02/2008
Di buon mattino, quando ancora il corpo è assente; quando ancora il pensiero è indipendente e il sonno ancora s’inframmezza tra la vista e l’incoscienza; quando ancora il giorno non ha sollevato gli scuri, spalancato le finestre, tirato via coperte e lenzuola; quando ancora ogni elemento è in sé sereno, abbraccio tutti i corpi, immersi nelle belle forme miti del loro torpore, li accarezzo come vergine incline alla bellezza, al sogno dell’amore misterioso e assente.
Poi è l’ora del Sole con la esse gigante, tondo come un cerchio irreale, lucente e galleggiante nel cielo; strada di fuoco sul mare, silenzioso tuffatore, più che gradito razzo tracciante, lanciato di buon mattino per noi dispersi, prolisso, ciarliero e instancabile nuotatore sul ventre del mare.
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