Voi presi nei luoghi comuni,
immagino siate in formati per bene
su quel che accade a chi prende il mare
contro corrente.
Li hanno colpiti appena tornati
davanti alla porta della speranza
mentre fuggivano da un lager di sabbia
con la pelle a granelli
spaventati
non dalla morte
ma dalla loro vita a ritroso.
Chi erano? Presi di mira,
l’esistenza è un pugno di mosche
intorno - credo -
il rifiuto dietro una duna
per liberarsi dell’aldilà.
E l’Alto là è persino più secco
del miraggio
alle spalle.
Una macula che le allaga
finché il buco non separa
il battuto dalla realtà.
Come lui, altri hanno impresso
la convessità del viso nella sabbia.
Come lui, troppi calcano orme a naso.
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