Pubblicato il 18/07/2020 13:43:49
Non è mai stato lento o maestoso il suo passo verso il mare, fragile torso di neve, con i suoi resti con le sue ali. La credo un angelo fra i cespugli neri, uno che cade, nel cristallo più sereno del dolore. Una vertebra si sfila dal silenzio di questo mese caldo del congedo tesse un bozzolo sul viso con paziente ostinazione l’ultimo toccarsi - carnale e delicato- è un nodo della luce un rivolo sul capo.
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