Ardente e chiara
sparge luce e risa
in ogni dì che s’affaccia
al calendario…
facendosi annunciare
prima del tempo
scritto sul diario.
Matura i frutti
i campi indora
sorprendendo il contadino
nell’arrivo inaspettato…
asseta il bosco
volgendo sguardi al sole
che l’aria ha riscaldato.
Brillanti luccicano
l’acque del mare
rallegrando bagnanti e fanciulli
con castelli fatti di rena…
i più arditi scalano vette
dissetandosi al ruscello
nel passato, aurifera vena.
Tutto in città muta
e ciascun cerca la sera
fatta di frescura e di riposo
in notti illuminate dalle stelle…
lampi, tuoni e arcobaleni
rompono gli scenari:
se ne vedon delle belle.
Chi immaginava
che la stagione non perdurasse
aveva l’asso nella manica
perenne come il bucaneve…
un falò, acceso
troppo in fretta, si smorza,
spegnendosi nel breve.
Più non vi sono
periodi giusti e genuini:
a tanti, molto dispiace,
a pochi più non fa paura…
è una situazione che, forse,
a lungo si protrae,
non per colpa di madre natura!
Pubbl. Scrivere - 06/06/2018
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