Pubblicato il 12/07/2020 06:22:30
All’anima tregua non concede né adeguato conforto dona… solo inquietare l’esistenza preferisce! Rintocchi di campane singoli battiti del cuore paiono… vibrando all’unisono compongono melodiosa angoscia. Il senso di colpa l’ha sporcata… divenuta è già perentorio avviso l’indefinita scadenza nella notte dai pensieri spinosi. Taci gli errori di tenebre vestiti gettando l’occasione di lavarti l’io. Passeggi sul marciapiede affollato da penosa gente… indifferente a cambiare il volto per illuminare se stessa. Odi fruscii metallici… rimani vittima dell’agognato perdono che indossa la criniera del rimorso. Invidi chi è sereno… comprendendo d’aver forgiato anelli di catene nell’effimero tentativo di planare nell’esistenza. T’offre redenzione la lealtà… ma s’avventa la prigionia dell’orgoglio del rifiuto. Avvertire ti fa il ruvido intonaco d’una mentale cella negli anni costruita con la sordità della coscienza.
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