Pubblicato il 10/07/2020 02:12:33
Tu sei tutte le dimore che io voglio abitare, sei il mio campo di grano in cui vorrei svanire, l’onda chiara e spumosa che mi possa cullare e poi il sole allo zenit che mi acceca la vista. Scorri dentro le vene come un nettare antico, eri nelle mie ossa senza ch’io lo sapessi, c’è qualcosa di sacro, misterioso ed arcano, che ha vibrato il mio battito finalmente col tuo. E nel giorno più lungo quando il sole si placa, ferma il suo progredire e riscalda l’estate, tu mi hai preso per mano, hai cessato ogni indugio, ti ho abbracciata più forte e baciata all’aurora. Sei la casa che voglio, con quel tuo fare lieve, ti ho riempita di fiori, con i petali gialli, ti proteggo e ti curo con la spada e col sangue, e ogni sera le mani strette attorno ai tuoi fianchi.
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