Pubblicato il 09/07/2020 23:58:30
L’orologio batte le 15 ma non c’è tempo dove sto andando, nè movimento. Muta permane la pietra, sciaborda il rivo sonoro tra il verde rigoglio delle rive. All’inizio fu il verso del nibbio, poi luce fu; scese ogni sera la notte manto di stelle. Non per l‘uomo che giace l’alba Canora chiamava al risveglio ma con gli occhi chiusi al giorno che nasce, nato per sempre godeva l’immenso che parola tace.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore alessandro venuto, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|