LA NOTTE
Andiamo laggiù, dove dita di pietra, si aggrappano
al manto della notte.
L’oscurità reca sulle grandi spalle una gerla di sogni.
In un intrico di rami, vaghiamo, alla ricerca del mistero.
L’orecchio interiore accede a sconosciute sinfonie.
La voce notturna del mare reca visioni celesti.
L’occhio, al buio avvezzo, tesse immagini nuove.
Nel silenzio delle stelle: il mondo della ragione annega.
Pulsioni ed emozioni accendono le tenebre.
La metamorfosi, delle cose quotidiane,
in parole d’argento, è miracolo di luna.
Il linguaggio della notte, di simboli, ingravida la mente.
Sull’orlo del sogno avvinghiati: Eros e Thanatos
germinano poesia.
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