Pubblicato il 07/11/2010 09:51:09
Una fredda fotografia sulla lastra di marmo. “HIC IACET IN PACE” l’epigrafe scolpita nel mio cuore. Riposa... ora, nel silenzio dei morti, tra i sussurri dei vivi che si apprestano a cambiare i fiori appassiti nei vasi. Riposa la tua anima nell’ultima dimora comune immersa nella vergine quiete della campagna da dove ha origine la nostra stirpe. Cheta i sussulti della vita lì, tra la tua gente, vicino a tuo figlio e a fianco di tuo marito. Così come ti aveva visto il nostro mondo. Io, il cucciolo preferito della nidiata, mi poso davanti alla tua tomba; la memoria cancella il muto ritratto e la tua immagine mi si impone davanti così forte e bruna, vestita del tuo mondo di grano tra albe e tramonti di zolle sudate o in domestici tepori accanto al camino mentre la focaccina cuoce nei testi di terra.
***
Finì... un triste giorno di febbraio che il cielo aveva vestito di bianco lutto ...finì. Guardavo il tuo corpo di cera incapace d’ingoiare lacrime.
***
Prego Dio affinché la tua saggezza mi guidi e mi consiglio con te incurante del tuo presente.
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