Pubblicato il 31/05/2020 15:08:08
Nuvole di un grigio cenere su quel tramonto che muore nei miei occhi e cerco Venere, mi perdo dentro il cielo, lo guardo a lungo e ci vedo me stesso. Ritorno a un tempo antico come il mondo, con una tavola che è piena di ravioli, poi un autogrill, la Seicento che fuma e su a Venezia, sempre nel mio destino. Ma quel colore vira in un nero pece, mi blocca il cuore e mi ferma il respiro, per poi riprendere lentamente il cammino fatto di passi a cercare un sorriso. C’è ancora arancio, dietro quei nembi radi, ed ho negli occhi come foto stampate, un paio di jeans arrotolati ai tuoi piedi, un cuore aperto, ne ho forzato la porta e lascia uscire tante lacrime dolci, apre il tuo guscio e mi esplode nel petto. Nuvole se ne vanno via e nella scia di questo navigare vedo una luce e ne seguo il bagliore.
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