Quantu parraiu 'ntà ddu lustru ri luna
mancu iò u sacciu unni
ristaru i mè paroli
a sbattiri muru muru.
Né occhi e né aricchi
vistiru e sinteru
ma spatuliannu cu li manu
addivintaru uci.
Niatri
chi da crita divintammu
ommini e parola
cu 'na testa p'arraggiunari
fficimu sulu rumuru
ppi fari a viriri ca c'erumu.
E quannu i botti
puru di luntanu si sinteru
capemmu
chi ddi dda porta aveva trasutu
u malutempu chi unn'aspittavumu.
Traduzione:
Credevo
Quanto ho parlato al chiaro di luna
neanche io so dove
son rimaste le mie parole
che riecheggiano lungo i muri.
Né occhi né orecchi
hanno visto e sentito
ma agitando le mani
son diventate voci.
Noi
che da creta siam divenuti
uomini e parola
con una mente che ragiona
abbiam fatto solo rumore
per far vedere che c'eravamo.
E quando gli scoppi
pur da lontano si son sentiti
abbiamo compreso
che da quella porta era entrato
il maltempo che non ci aspettavamo.
Pbbl.scrivere-19.06.2018
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