Pubblicato il 01/05/2020 06:27:39
Plumbeo cielo dalla tumida pancia su insoliti viandanti lacrime feconde getta. Raccolgono i sospiri della notte tediate dal frastuono che sussulta senza fretta. Rimbombano su grezzi lastroni lucidi d'acqua al sibilare del vento. Arcane vie d'un tempo indefinite costruite con rabbia distrutte nel momento. Tra fragorosi rumori incessanti scrosci la terra le sue viscere scuote tra i vigneti. Risveglia anime dormienti coltiva dolci melodie germoglia prolifici poeti. Quando più le parole non necessitano stanco il temporale lentamente s'assopisce. S'acquieta la notte e pronta l'alba raccoglie chi si specchia e non svanisce. S'affaccia la dorata somiglianza all'incanto d'un giorno lungo e mai stanco. Annuncia la nascita d'un foglio che nel perenne mai più sarà bianco. Pubbl. Athena Millennium - 22/06/2014
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