Come inutili farfalle
che dai Monti vanno a valle
Da icone delle spose
Non han più petali di rose
Con il nettare nel sacco
Portano polline al Dio Bacco
Ora perse nel dolore
Non riconoscono più il suo fiore
Sono abbagliate dai colori
fluorescenti nei bagliori
Povere creature benedette
effimere ma sempre elette
Sono al comando dei potenti
che ci han reso impotenti
Anche da radar sono guidate
con le ali ormai tarpate
Si vede sfuocato l’Arcobaleno
mentre fuori è ancor sereno
Povera farfalla deturpata
da natura tanto amata
Ammirarti nell’accarezzare il fiore
c’è delicatezza e tanto amore
Sei l’immenso quando plani
poi pian piano ti allontani
Ti avvicini ad un atro fiore
che ti aspetta con ardore
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