Quell'amore,
che tiene incatenati come
Prometeo sulla rupe
in attesa di essere ancora
e ancora divorato, e
come Leandro rende incauti
e sfida la tempesta, annegando
in un mare di passione; quell'amore,
che sfinisce di carezze senza alcun
rimorso, che vive dell'agonia
di un gesto un alito un suono
che diano senso al vuoto dell'assenza,
che arde come un ceppo di quercia
o profumata acacia
o salice piangente, che empie
di allegria sfrontata o di malinconia
segreta e che ti fa sentire come
uno strumento scordato che nessuno
fa vibrare nella lontananza; quell'amore
per sempre mi ha dannato.
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