I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
Nell'angolo, il più assolato
del giardino, in un mattino
di ancor tiepido febbraio,
il mio bassoto astuto
sta
disteso su una pietra a rosolarsi
godendo del calore e dei profumi
d'erba appena falciata e di narcisi
in fiore.
"Nonna, perché Sissi non parla?"
domanda il mio bambino
tentando di attirarne l'atenzione
con carezze miste a dispetti e
tiratine di peli e dita
infilate negli occhi e nelle orecchie.
Sissi, resa saggia dagli anni,
resta immobile a ricevere
sulle vecchie ossa i doni
dell'incipiente primavera.
"Nonna-insiste il bimbo-
perché non mi risponde? Voglio
giocare con lei a nascondino."
Sorrido e penso: come posso
spiegare ad un bambino
che anche Sissi parla, così
come ogni altro essere vivente:
emette suoni ognuno dei quali ha
un significato: "Vedi gli uccelli
che svolazzano in giardino? cantando
si rimandano suoni
che solo loro e pochi altri
sono in grado di capire; adesso
per esempio, quell'uccellino
canta perché è felice o
perché si sente solo su quel ramo
alto e inaccessibile? Tu lo sai?
Io non lo so. Però capisco
quando il mio cane abbaia
perché ha fame o vuole uscire o ringhia
perché si sente minacciato,
lo capisco perché è il mio cane
e ci vogliamo bene: solo
noi essere umani traduciamo i
sentimenti in suoni e i suoni in
parole, tuttavia non sempre
ci capiamo se non siamo sorretti
dall'amore.