Ho soppesato questo mestiere
in molte circostanze
in molti momenti
col ferro e col fuoco
nell’abbraccio del vento
su libri umidi di parole
del tocco di mani
dentro le stanze
e tra le stoviglie nell’incavo dei cassetti
malriposte e strifellate
come a volte le nostre stesse parole
i nostri stessi scatti
d’orgoglio come di torpore
noi inconsapevoli al margine dei sonni
? Che vuoi che siano l’amore
una donna
questo foglio
(e questo inchiostro, di conseguenza)
questa lingua
(intesa tanto come insieme di suoni
che come organo
il quale batte e sbatte
ad impastare l’aria)
questo mare
? i cui occhi mi guardarono dentro
rovesciandomi l’acqua sozza del porto
fino a una finestra di stamberga
alcune vite or sono
La testa su una mano
è sorretta in fondo da un tavolo
non da volontà
che puntelli un rantolo di tempo
uno scampolo
di qualcosa che s’erga a materia
fra me e il passato
Può essere che sia questo l’inizio
o che tutto s’estingua
in una coscienza ammainata
come morta cimice in un appartamento
Ad altri la pausa
che conduce a nuovo passo
a me continuare un cammino
che si consuma in metri
(tratta dalla raccolta inedita
“Il mestiere e altri accidenti”)
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Alberto Rizzi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.