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Quando un’idea muore

di Arcangelo Galante
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Pubblicato il 25/09/2024 20:06:25

Martino era un giovane intraprendente, sempre fiducioso nella gente. Credeva fermamente che, nonostante i difetti, ognuno avesse dentro di sé una scintilla di bontà, e questo lo guidava nelle sue scelte, nelle amicizie e persino nell’amore. Tra le persone che stimava di più c’era Amedeo, il suo migliore amico fin dall’infanzia. Avevano condiviso tutto: gioie, dolori, sogni e speranze. Per Martino, lui rappresentava la prova vivente che l’amicizia poteva superare ogni ostacolo.

Un giorno, però, accadde un episodio che avrebbe cambiato per sempre la sua visione del mondo.

Amedeo iniziò a comportarsi in modo strano. Martino lo notava più distante, meno sincero, ma cercava sempre di giustificare il suo comportamento. “Sta passando un brutto periodo”, si diceva, “forse ha solo bisogno di tempo”. Ma col passare dei mesi, la situazione peggiorava. Una sera, Martino scoprì che Amedeo, l’amico di una vita, aveva tradito la sua fiducia. Aveva parlato male di lui alle sue spalle, diffondendo falsità per ottenere vantaggi personali. Peggio ancora, Amedeo non sembrava minimamente dispiaciuto. Quando Martino lo affrontò, trovò davanti a sé una persona che non riconosceva più: fredda, calcolatrice, indifferente.

In quell’istante, qualcosa si spezzò dentro Martino. Non era solo la delusione a ferirlo, bensì la consapevolezza che l’immagine idealizzata di Amedeo si era dissolta, come un castello di sabbia davanti a una marea impietosa. Non riusciva più a vedere in lui bontà, né alcuna scintilla positiva. La fiducia cieca che aveva sempre avuto negli altri si era trasformata in disillusione.

Da quel momento, Martino mutò atteggiamento. Non era più il ragazzo ottimista e solare che tutti conoscevano. Divenne riservato, diffidente, sempre in guardia. Non credeva più nella bontà innata delle persone, ma pensava che dietro ogni gesto di gentilezza potesse celarsi un interesse nascosto. Si costruì un guscio attorno al cuore, evitando di legarsi troppo agli altri, temendo che prima o poi anche loro lo avrebbero tradito.

Gli amici notarono il cambiamento, ma nessuno riusciva a raggiungerlo davvero. Martino si convinse che fosse stato meglio, non fidandosi troppo di nessuno, perché la delusione, alla fine, sarebbe stata inevitabile. Tuttavia, c’era una parte di lui, una piccola fiamma nascosta, che sperava ancora di sbagliarsi, risvegliando l’idea di poter ancora trovare qualcuno, capace di dimostrargli come non tutte le persone potessero essere così.

Ma per ora, quell’aspettativa, rinchiusa nell’anima, restava accantonata, schiacciata dalla ferita che Amedeo gli aveva inferto.

 

 

N.d.A.: Nomi e fatti sono frutto di fantasia, ogni riferimento è puramente casuale.


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