In un piccolo villaggio avvolto dalle nebbie dell’autunno, si trovava una vecchia biblioteca dalle pareti di pietra, il cui tetto di tegole rosse sembrava essere stato dimenticato dal tempo. Era un luogo magico, pieno di storie dimenticate e polverosi tomi dalle copertine di pelle. In quel villaggio viveva Elisabeth, una ragazza di diciassette anni con un’insaziabile sete di avventure, sebbene fossero poche quelle che si potevano vivere tra le strade silenziose del suo paesino.
La biblioteca era il suo rifugio preferito, un luogo dove si perdeva per ore tra le pagine dei libri, esplorando mondi lontani, incantesimi antichi e leggende perdute. Il bibliotecario, il vecchio signor Morris, era una figura misteriosa. Nessuno sapeva molto di lui, solo che aveva preso la custodia della biblioteca da giovane e non l’aveva mai lasciata.
Una mattina, Elisabeth entrò nella biblioteca come sempre, ma percepì subito che c’era qualcosa di diverso. Le solite ombre danzanti sulle pareti sembravano più scure, e un silenzio inquietante aleggiava nell’aria. Si avvicinò al bancone del signor Morris, ma l’anziano bibliotecario non c’era. Invece, un foglio di carta ingiallito era stato lasciato lì con un messaggio scarno scritto in fretta:
“Il libro è scomparso. Non c’è più tempo.”
Elisabeth sentì un brivido percorrerle la schiena. Quale libro? E perché non c’era più tempo? Senza pensarci due volte, si diresse verso la sezione riservata della biblioteca, un’ala proibita dove solo il signor Morris poteva entrare. Era sempre stata curiosa di quel luogo, e ora sembrava avere un motivo per investigare.
Appena varcata la soglia, una strana sensazione le avvolse i sensi. Le pareti sembravano pulsare di vita propria e l’aria era più pesante, come se stesse camminando attraverso un sogno. Al centro della stanza, una libreria enorme si stagliava maestosa, con scaffali pieni di volumi antichi. Uno di questi scaffali, però, era vuoto. Elisabeth si avvicinò, notando che mancava un libro, uno spazio vuoto nella polvere accumulata. Il suo cuore batteva forte.
Mentre si chiedeva cosa potesse essere successo, una voce calma ma fredda riecheggiò alle sue spalle.
“Stai cercando qualcosa?”
Elisabeth si girò di scatto e vide un uomo avvolto in un mantello scuro. Non lo aveva mai visto prima, ma i suoi occhi brillavano di una luce innaturale. “Chi sei? E dove è andato il signor Morris?”
“Lui non può più aiutarti,” rispose l’uomo. “Il libro che cerchi è molto più potente di quanto tu possa immaginare. È stato preso per una ragione, e ora sta a te decidere se vuoi scoprire quale.”
Il cuore di Elisabeth sembrava quasi fermarsi. “Che cos’è questo libro?”
L’uomo sorrise enigmatico. “Il libro racconta la storia di tutto ciò che non è ancora accaduto. Chi lo possiede, può controllare il futuro, riscrivere i destini. Ma ora è nelle mani sbagliate.”
Elisabeth non sapeva cosa dire. L’idea che un libro potesse cambiare il futuro era assurda, eppure qualcosa dentro di lei le diceva che era tutto vero. “Dove si trova ora?”
“Questo è il vero mistero,” disse l’uomo, “ma il tempo sta scadendo. Se il libro viene usato per scopi malvagi, nessuno potrà fermare ciò che sta per accadere.”
Senza aspettare una risposta, l’uomo scomparve nell’ombra, lasciando Elisabeth da sola con mille domande e una crescente determinazione. Doveva ritrovare quel libro prima che fosse troppo tardi.
Con il passare dei giorni, Elisabeth scoprì indizi nascosti nelle pagine dei libri più antichi della biblioteca, strani simboli e mappe celate tra le righe. Ogni scoperta la portava più vicina a una verità spaventosa: il libro non solo prediceva il futuro, ma influenzava chi lo possedeva, trasformando le loro intenzioni.
Dopo settimane di ricerca, Elisabeth trovò infine la tana del ladro: una vecchia torre dimenticata ai margini del villaggio. Dentro, al centro di una stanza buia, il libro scomparso giaceva su un piedistallo di marmo. Ma prima che potesse raggiungerlo, una figura emerse dall’oscurità. Era il signor Morris, il viso pallido e segnato dalla stanchezza.
“Non avrei mai voluto che tu lo trovassi,” disse con voce triste. “Non sono stato io a rubarlo, Elisabeth. Il libro mi ha scelto. Ma non posso più controllarlo.”
Elisabeth capì in quel momento che il vecchio bibliotecario era stato sedotto dal potere del libro. “Devi lasciarlo andare,” disse, avanzando lentamente. “Il futuro non appartiene a nessuno di noi.”
Morris esitò, poi, con un ultimo sguardo pieno di rimpianto, lasciò cadere il libro dalle sue mani. In quel momento, un vento improvviso riempì la stanza, e le pagine del libro cominciarono a bruciare, svanendo nell’aria come cenere al vento.
Il mistero del libro scomparso era risolto, ma Elisabeth sapeva che alcune storie non hanno mai una fine vera e propria.
N.d.A.: Nomi e fatti sono frutto di fantasia, ogni riferimento è puramente casuale.
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