Siamo spariti dallo spiazzo
tanto amato dalle folle che schiamazzano
siamo al confine. Il nostro volto la nostra identità.
Liberi da chimere e inganni.
Non avevamo tempo per l’aria
un correre febbrile un diniego ai nostri bisogni.
Non avevamo tempo per la terra
i nostri passi al tramonto una cadenza muta
dopo aver dato voce alle emozioni
e mitigato silenzi con equità.
Non avevamo tempo per l’acqua
né per il fuoco. Elementi in noi dal nascere.
Siamo ora invisibili
come abbiamo sempre desiderato
senza suggelli ed etichette
scevri da invidie e congetture
siamo puri come siamo nati
perciò irraggiungibili.
Ed il cammino è nostro come il tempo
come il diritto alla noia e alla tristezza
e la paura è nostra come il coraggio
e come la speranza d’una vita
diversa oltre i cancelli.
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