Pubblicato il 03/04/2020 12:19:48
Forse perché a me caro È il ricordo delle patrie Colline di ulivi feconde E delle cicale il canto Che saliva a onde Negli estivi meriggi, A me caro è oggi mirarti, Ulivo, sacra pianta alla cui ombra Leto i natali divini diede Al Sole e a Diana vergine gemella. Sottili le verdi punte di foglia Raccontano al vento di come Febo Apollo Pitone uccise E vendicò della madre l’oltraggio Con arco d’argento. E i rami che fieri svettano al cielo Sembrano dirmi: ‘vivi, uomo, vivi; chi un albero pianta è giusto tra i giusti. A te devo il mio posto e alle mani di bimba che con te amorosa terra mi diede.’ E mentre il tuo tronco guardo forte nel sole Che splende, ripenso a me chiuso nell’ombra per tema del morbo e luce s’accende nel mio animo ancora.
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