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Cometa

di Rita Mura
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Pubblicato il 15/09/2024 11:01:13

Viveva in una stella lontana, nel cosmo infinito, Cometa fanciulla dalle sembianze delicate e lucenti. Esile sin dall’infanzia, amava adornare il suo aspetto con vesti e veli delicati, cadenzati da colori vicini al sole e alla luna. Intenta nei suoi doveri quotidiani, studiava e percorreva con la mente, attimi di vita presenti in ogni galassia vicina e lontana. Il suo maestro, era stato sempre attento nei suoi insegnamenti e le aveva mostrato ogni segreto presente nei singoli pianeti. Aveva ereditato dalla sua famiglia un compito arduo e lei determinata e coerente cercava di registrare con attenzione tutti gli aspetti per un duraturo equilibrio spazio-tempo tra popoli e pianeti. Era a conoscenza che un minimo errore poteva portare uno squilibrio dovuto ad una non conoscenza e diffidenza tra popoli.

Cometa era predestinata ad essere l’Equilibrio magico di eventi e conoscenza ma soprattutto Regina del Cosmo. Passava le sue giornate nella sua dimora ereditata ricoperta da manti luminosi e metallici che in molti pianeti veniva impersonata come una stella. La sua terra si trovava in specchi atmosferici che viaggiavano in tempi sconfinati e lunari.

Cometa era sempre stata curiosa e vivace, passava le sue ore osservando mondi e colori. Il suo cielo era sempre in movimento come la sua terra, viaggiava e percorreva spazi sconfinati.

Un giorno attirò la sua attenzione un piccolo pianeta, era adorno di luci e colori multiformi. Incuriosita chiese al suo maestro come mai questo pianeta avesse tali sembianze e luminosità così diverse dagli altri. Il maestro, sempre attento nelle sue parole, le spiegò che di tanti pianeti ne era stato prescelto uno, per sperimentare la vita e la libertà. Cometa non capì subito il significato di quelle parole, continuava ad osservare e la sua curiosità continuò a crescere. Come era possibile che esistessero tanti colori, un azzurro infinito diverso dal suo e un verde così intenso. Passarono i giorni e decise di interrogare ancora il maestro.

“E’ possibile esplorare i pianeti?” chiese titubante Cometa.

Il Maestro rimase un po’ sospeso nei suoi pensieri e aggrottando la fronte la osservò e vide un velo di tristezza in quel volto così delicato. Aveva sempre ammirato quella bellezza, il suo incarnito era così chiaro e i capelli avevano un colore così magico nella loro brezza ondeggiante e chiara. Si schiarì la voce e le si rivolse con fare paterno.

“Mia cara Cometa, non voglio rattristarti ma non dimenticare il tuo compito. I tuoi genitori ti hanno lasciato una responsabilità enorme e tu devi solo ringraziare perché grazie a te tutto questo esiste e l’Equilibrio porta la calma dell’universo.”

Cometa non contenta di quella risposta decise di insistere: “non voglio rinnegare ciò che mi è stato donato ma vorrei solo conoscere se c’è una piccola possibilità di visione da vicino”

Il Maestro conosceva l’Universo e sapeva che tutto era possibile ma pericoloso. Pensò come potesse soddisfare quelle domande e riflettendo le pose una mano nella spalla e le sussurro:

“Solo l’incontro con una polvere luminosa di saggezza potrebbe portare l’unione tra mondi e una rinascita. Tutti sono posti alla prova e la loro scelta porterà una risposta sul futuro da intraprendere.”

Fu così che le si illuminarono gli occhi e decise che avrebbe provato questa grande impresa. Avrebbe scavato e trovato nei suoi studi la possibilità di saggezza e questa unione avrebbe portato a sé quel sorriso sperato di luce. Passarono mesi e intenta in alcune letture incappò sulla parola Destino, incuriosita distolse lo sguardo dal libro e lo volse diretto a lei. Era stata così intenta nello studio che non si era resa conto che lei avrebbe potuto dirigere e controllare gli avvenimenti. Spinta da questo pensiero organizzò il suo viaggio e diresse il suo cielo verso quel pianeta così incantevole. Dagli insegnamenti avrebbe potuto solo sorvolarlo e lasciare una grande scia visibile solo ai più attenti.

Quel giorno arrivò. Emozionata calò il suo sguardo verso quel mondo chiamato Terra rimanendo sbalordita e senza fiato.  Una luce attirò il suo sguardo, era come sé fosse presente una stella che con la sua pulsazione costante la attirava. Rimase ad osservare e vide in riva ad un piccolo ruscello un giovane di bell’aspetto che intento all’osservazione del cielo sembrava voler comunicare con polveri colorate. Incuriosita provò un’emozione così forte che il cuore sembrava scoppiare dal forte battito. “Come era possibile che qualcuno potesse vederla e soprattutto interessarsi a lei?” pensò distratta. Era troppo lontana ma lui continuava a guardare e a distribuire quella polvere dorata e rossa. Fu così che decise di avvicinarsi e accostarsi. In un attimo infinito i due giovani si guardarono e capirono che erano ed sarebbero sempre stati, l’Universo nell’Universo, il futuro e il presente, l’unione di menti lontane ma vicine, la forza di esplorare e conoscere, per sempre, in una sola mente e cuore pulsante.


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