In un lontano tempo, oramai dimenticato, erano stati lasciati in custodia segreti di estrema importanza, posti in custodia in luoghi di sorprendente bellezza e sogno. Cavalieri avevano lottato e nascosto, portando con sè, i segreti dell'universo tra passato e presente. Decisero che solo una chiave potesse essere custodita e lasciata per permettere ad un meritevole prescelto di varcare la soglia della conoscenza e la visione della luce eterna.
Fu così che venne eretto un tempio, ricco di cotanta bellezza, custodito da statue di Dei vissuti e osannati recanti fiaccole e fiori. La visione al suo ingresso attirava lo sguardo verso la ricchezza di ori e marmi, dipinti e affreschi. La navata creava una suddivisione a stella dove ogni stendardo indicava una direzione propizia e protetta diretta ad un piccolo cunicolo celato dietro colui che protegge e richiama ogni bellezza semplice e pura.
Era facile rimanere incantati da tale bellezza che distoglieva il pensiero da piccoli dettagli che solo un attento pensatore poteva cogliere.
Passarono generazioni e i guardiani tramandarono e vigilarono sul piccolo cofanetto, racchiuso. Vigilavano sui molti visitatori, attendendo con cura il prescelto che potesse cogliere il dettaglio atto ad aprire il varco e con esso la conoscenza.
Calava il sole e nell'incedere dell'autunno, prossimi alla chiusura del tempio il cielo divenne rosa, piccole nuvole scoprirono uno spicchio di luna e un lampo scese potente colpendo il campanile con un suono sibile e vibrante. Una pioggia violenta ricadde e Leon, piccolo artista di strada, racchiusi i suoi piccoli dipinti in custodie di folta pelle, decise di proteggere le sue opere, correndo a riparo verso la Porta del grande edificio. Grondante varcò l'entrata e senza alzare lo sguardo, tolse dall'interno del suo giaccone, quell'involucro arrotolato, preoccupato. Distesi i disegni sul pavimento scrutò attentamente le tele e rasserenò il suo animo. Tutto era integro.
Solo allora chino in quella posizione e alzandolo lo sguardo rimase sbalordito dalla sua visione. La tela rispecchiava i suoi occhi e incomprensibilmente lui era nel suo dipinto, incantato. Lui era arrivato e con lui il segreto della chiave sarebbe stato svelato.
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