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Raccolta di testi in prosa di Rita Mura
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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L’Altro - Un cuore aperto

Quel noi, presente e così forte era ed è un vortice che non vuole volgere ad una fine.

Cormac aveva provato più volte a dimenticare, chiudere quella porta doveva portare un nuovo inizio, nuove prospettive, un cambiamente emotivo che doveva giovare ad entrambi. Il tempo però sembrava essersi fermato, tutto riportava alla memoria ogni istante, quelle soffici cadenze, ogni sospiro e battito di cuore. "Era stato un gioco", questo la mente voleva ripetere all'infinito ma poi ritornava l'Altro e non voleva andare via...

Aveva ventitrè anni Cormac e quel pomeriggio vagava spensierato nel lungomare, sognante e sorpreso da quel colori così indefiniti ma così belli. Amava passare ore nel silenzio assorto della città addormentata e così silenziosa. Quella parte di Dublino era sempre rimasta nel suo cuore perchè racchiudeva la sua anima più profonda e vera. I colori, i profumi e quell'infinito erano sempre stati parte importante e tradizionale. Aveva sempre pensato ma soprattutto, gli era stato sempre ripetuto dai suoi cari che nella semplicità della vita vivevano i valori più importanti e la felicità. Non importava inseguire la ricchezza ma arricchire nel respiro ogni istante che la bellezza riflessa e rubata alla natura, donava al nostro io, profondo e così riflessivo ma attento alla ricerca del sentimento profondo di un cuore aperto.

 


Id: 5758 Data: 13/08/2024 07:40:42

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L’Altro

Cormac abitava in un casolare nelle vicinanze del porto di Dun Laoghaire. Aveva sempre conosciuto la sua realtà, le tradizioni e il dialetto che amava scambiare con gli amici di sempre.

Indeciso sul proprio futuro, passava serate solitarie, riflettendo assorto e rivolgendo lo sguardo verso l'infinita visione del mare. Cullato dai suoni e balli tradizionali, sorrideva e pensava alla spensieratezza e leggerezza di ogni istante di vita. Aveva sempre ascoltato i racconti del padre Cian e immagazzinato storia e tradizione, colori e favole. Le favole avevano sempre attirato la sua curiosità fino a condurlo anche in zone impervie e boschive della sua isola. Quegli elfi e fate, lavoratori e burloni donavano enfasi ai momenti di tristezza ed isolamento. Le atmosfere ricreate nell'infanzia con suggestive candele poste su finestre e camini, donavano in quegli ambienti, soffuse curiosità, attenzioni ma anche attese. 

Gli anni portarono nelle spalle di Cormac, insegnamenti ma anche nuove conoscenze pronte a stravolgere il proprio credo e la realtà presente.

La società oramai era pronta a un cambiamento ma soprattutto ad un' apertura verso l'altro, il diverso, il mondo. Approdarono nuove tratte aeree, visioni, suoni e sembianze diverse.

Quel suo piccolo mondo e quei lineamenti chiari e lentigginosi, crollarono nel vuoto ed infinito che oltrepassava quella linea di confine. Cormac apprese che esisteva l'Altro che poi non era altro che sete di conoscenza, di ascolto e di luce. Tutto poneva cultura, tutto cadenzava un suono, tutto assaporava di novità. 

La vita apriva nuove visioni e nuove scoperte perché esistere è anche questo e non solo noi.

 

 


Id: 5754 Data: 10/08/2024 14:05:52