Pubblicato il 29/03/2020 00:02:01
La natura se ne frega come abbiamo fatto Noi con Lei Gli avvisi ci son stati con riunioni degli Stati Senza mai prendere atto della scadenza del contratto Che avevamo senza cura con l’egregia Madre natura Noi che Dei ci sentivamo imperterriti proseguivamo A far obbrobri a boschi e mare creando problemi al polmonare Quindi il respiro del pianeta con l’Amazzonia resa inquieta Son cambiate le stagioni ma non l’uomo e le intenzioni In un mondo di rumori in confusione il dentro e il fuori Ora può essere il momento nella paura e nello sgomento Nel silenzio di pensare finalmente di volare Noi non siamo i padroni del pianeta con dei droni o scie chimiche di veleno che nascondono l’arcobaleno Tutto ciò che noi togliamo alla natura lo dobbiamo Ma di una cosa vorrei sbagliarmi quando il virus cederà l’armi Noi continueremo come prima a promettere la manfrina: “Siamo seri e andiamo avanti” ”Non siamo essere ignoranti!” Siamo i primi sul pianeta a rendere la vita inquieta Se non scendiamo di un gradino sparisce l’alba col pianto del mattino
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