Al di là di quella linea di confine, nascosto da un granitico monte, un piccolissimo villaggio, protetto e raggiante nella sua naturale e selvaggia natura, resisteva alla sua bellezza e spensieratezza.
Una ragazza di sorprendente bellezza e intelligenza, cresceva e sviluppava sorprendenti capacità legate al canto e alla musica. Riusciva con la sua armonia ad attirare ed incantare, creando un ipnosi crescente che sconfiggeva ogni malattia. Le abilità di questa ragazza vennero ben presto conosciute, tutti incusiositi assistevano alla sua incantevole musica e al canto melodioso ma soprattutto alle sorprendenti e inspiegabili guarigioni.
Il villaggio venne ben presto conosciuto e preso d'assalto. Arrivavano viandanti da ogni dove che chiedevano della ragazza. Speranza, oramai donna, non rifiutava domande e richieste e nella sua innocente semplicità, donava ciò che le veniva spontaneo, senza pretendere niente in cambio. Per lei era stata sempre una passione suonare e cantare e non vedeva lucro nella sua capacità.
La sua bellezza divenuta espressione non rimase indifferente a molti. Nel villaggio erano già presenti pretendenti ma lei sembrava non preoccuparsene, lei viveva solo per l'armonia che le donava sogno, semplice amore della bellezza e respiro su tutto ciò che poneva ali al suo pensiero.
Speranza continuava nel suo perenne studio di musicalità e fu attirata un giorno da un suono diverso, arcaico ma così profondo. Sembrava così simile al suo intimo, alle sue vibrazioni che suono dopo suono portò il suo sguardo verso un suo risveglio.
Attirata si avvicinò, china e nascosta, rimase lì, ipnotizzata a suo tempo da quelle note così pure. Giorno dopo giorno si invaghì ponendosi al fianco di Bronte, musicante di una bellezza sconfinata.
Questo cambiamento portò gelosie ed invidie, nacquero conflitti, spargimenti di sangue. Speranza e Bronte decisero di separarsi e lasciare il villaggio. Ognuno doveva seguire strade diverse perchè le lacrime sconosciute oramai erano presenza, troppe famiglie erano state coinvolte. Il silenzio calò e con essa le malattie dilagarono. La bellezza sorprendente del passato divenne mare e burrasca che nel suo silente passaggio portò arsura e crepe così profonde che niente potevano oramai fermare.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Rita Mura, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.