Pubblicato il 27/10/2010 23:59:32
La notte ha il suo daffare sfamandosi di noi con le sue stelle sveglie, sopra il letto magnifica i tuoi fianchi peccati da spronare
Tu pioggia incisa addosso anneghi ogni ricordo servendolo risolto senza dubbio. Distruggimi per te, socchiudimi le palpebre al tuo passo e chiudi buio il sole. Ché niente dopo te, saprà chi sono stata e il pane che ho succhiato fra le labbra
Noi siamo l’intenzione, il desiderio sempre e il giorno dopo ancora. Osservami le mani, la fonte che ora immergo e s’incammina bagnandoti speranza nel tempo da eternare
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