Pubblicato il 21/03/2020 20:47:59
Eraclea peste Imperversa e vittime miete Come falciatrice su un campo Di scacchi; la morte È per gli dei meno Di un ghigno fugace. Fuggono molti vigliacchi nel petto, restano i più, e resistono; insieme si stringono a se i cari. La paura mozza il respiro ed è come un soffio nel cuore. Canti di sirene costanti per via Ululano necessità di immediati soccorsi, riparo cercano e trovano i miseri esseri nelle cure dei molti chironi che infaticabili i corpi e gli animi assistono. Si ergono eroici Contro gli assalti Del male nascosto E molti strappano A lui, ma troppi ancora Tra le dita loro scivolano Via. E il dolore è una freccia Che scava nell’animo Di questi eroi che non si perdonano Di essere umani, un veleno Che non uccide ma Che molta disperazione Consegue. Ma immortale è L’arte loro, di Ippocrate i figli, padri degli uomini. A loro eterna va Gratitudine d’ogni uomo Che resta.
(dedicato con profondo rispetto a medici, infermieri, oss e a tutti coloro che lottano contro l'epidemia di Covid-19)
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