Pubblicato il 19/03/2020 07:01:12
Solitario pianse insonni notti: una lanterna spenta frastagliata d'una brezza che, senza permesso, soffiava un delicato sentire. Aspettò che le lacrime sciogliessero teche di sale ove, sepolte, giacevano avvenenti risposte all'inquieto defluire. Attese di criptica consolazione siglarono i momenti d'un tempo indefinito, strano e lontano, nei tristi e bui pensieri. Nessuno accanto, che ascoltasse le note del malessere... l'eco del dolore perse la via maestra scoprendo nuovi sentieri. Leccando la scia d'un nebbioso lunare riflesso, inseguì il richiamo impetuoso d'un temporale inatteso scatenatosi al momento. Venne così inghiottito come flebile fiammella dal soffio dell'evoluzione ch'annunciava mesta la libertà dell'anima or sfuggita al suo tormento.
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