Pubblicato il 13/03/2020 10:48:33
Ho le mani vuote, in questi giorni. Quelle, abituate a stringere, accarezzare: proprio quelle, dico. Ma gli occhi, loro, non si danno per vinti e cercano gli sguardi altrui, il contatto infinito. E il sorriso anche, cerca di spianare le rughe corrucciate sui volti. È difficile: dalle strade sono spariti i bambini, i giochi e anche i cani pare abbiano compreso che qualcosa sta accadendo, annusano veloci per poi tornare a casa. Tutto avviene in tempi rarefatti dilatati dall'attesa di un ritorno a una normalità mai esistita. Le lunghe code snocciolate davanti ai supermercati, alle farmacie, sono fatte di anime silenziose preoccupate di aver perso il lavoro, la sussistenza, le fondamenta stesse della vita. Negli ospedali c'è chi combatte strenue battaglie per la sopravvivenza e noi li osserviamo attoniti, storditi. Sebbene tutto sia già successo, tutto è terribilmente nuovo. Eppure, amici, amori, amanti, amati, miei compagni di vita che siete tutti, sappiamo che la vita è più forte e tornerà a prevalere. La lacca colorata del cielo continuerà ad incantarci e unirci o dividerci, come ha sempre fatto. Non saremo più buoni né più cattivi: i soliti esseri umani, polvere di stelle e di fango.
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